Tabebuia impetiginosa, l’albero sacro degli Incas. Il Lapacho è un grande albero che cresce nella foresta amazzonica in Brasile di cui si utilizza l’alburno (corteccia interna) tagliato in sottili lamelle. Fu scoperto dagli Indiani Kallawaya (guaritori itineranti) e impiegato per le sue molteplici proprietà antivirali, antibatteriche, antiparassitarie e antinfiammatorie.
Sarebbe d’aiuto nel rafforzare le difese immunitarie, distruggere i batteri nocivi e le tossine. Ricco in sali minerali e oligoelementi (contiene calcio, potassio, ferro, stronzio, boro, bario e iodio), non contiene caffeina e può essere consumato in qualsiasi momento della giornata e della notte. È rinfrescante e si può degustare caldo o freddo; si sposa molto bene con miele o limone.
Tradizionalmente, il lapacho veniva somministrato come cura di 3-4 settimane. Consigliamo di berne, lontano dai pasti, 1 tazza per 3 giorni, poi 2 tazze, poi 3, fino a raggiungere il litro giornaliero, sempre lontano dai pasti.